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Il fondatore di Tesla (foto: Getty Images News)

SpaceX ha acquisito Swarm Technologies, startup specializzata nella gestione satellitare dei dati, in un’operazione piuttosto insolita visto che la compagnia di Elon Musk tende a sviluppare interamente le proprie capacità tecnologiche, anche in relazione al progetto Starlink per internet via satellite. È quanto emerge da un documento presentato alla Commissione federale per le comunicazioni (Fcc) dalla stessa Swarm: fondata nel 2016 da Sara Spangelo e Benjamin Longmier, ex ingegneri di Google ed Apple, diventerà una “sussidiaria interamente di proprietà di SpaceX”, in base a un accordo firmato a luglio.

Swarm ha già mandato in orbita 120 dei 150 apparecchi SpaceBee,i più piccoli satelliti operativi a livello commerciale nello spazio”. Le dimensioni, infatti, sono 11 per 11, per 2,8 centimetri, ossia poco meno di un notebook, e sono in grado di comunicare con una “piastrella” smart collocata a terra o implementata nell’hardware di un device, in modo da costituire una rete connessa nell’Internet delle Cose. Ciascuna di queste “Swarm Tile” viene venduta a un prezzo che va dai 119 ai 499 dollari, con una tariffa di abbonamento di cinque dollari al mese, per usare la rete. In occasione di una raccolta fondi nel 2019, la compagnia è stata valutata 85 milioni di dollari.

Le applicazioni possono variare dall’agricoltura all’energia, dall’ambito marittimo all’ambiente. In virtù dell’operazione, SpaceX potrà accedere alla proprietà intellettuale di Swarm, ma non è ancora chiaro come utilizzerà questa tecnologia. Nell’ambito del progetto Starlink ha lanciato 1.700 dei 4.409 satelliti programmati e ha già ottenuto la partecipazione di circa 100mila utenti “beta”, dimostrando uno sviluppo molto più avanzato di OneWeb (sostenuta dal Regno unito), del canadese Telesat e dal progetto Kuiper di Amazon, riproponendo la rivalità spaziale con Jeff Bezos (entrambi hanno deciso di investire 10 miliardi di dollari nei satelliti). Starlink intende portare internet in tutte le aree del globo, con una velocità di connessione paragonabile a quella del 5G e i primi abbonamenti sono stati venduti a 99 dollari ciascuno, rimborsabili.

SpaceX ha raggiunto una valutazione di 74 miliardi di dollari (+60%) dopo un round di finanziamento da 850 milioni lo scorso febbraio e ritiene che il progetto Starlink potrà incamerare 30 miliardi di ricavi all’anno, più di 10 volte del business legato ai voli spaziali. Come riportato da Cnbc a suo tempo, la prospettiva indicata da Musk, una volta che sarà possibile prevedere il flusso di incassi, è di uno spin-off e una quotazione in Borsa di Starlink.

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L’operazione porterà il know-how di Swarm Technologies sotto il cappello della compagnia di Elon Musk, che con il progetto Starlink intende far arrivare internet via satellite in tutte le aree remote del pianeta
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