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Il tweet di regione Toscana (immagine: Twitter)

La Regione Toscana ha fatto uno scivolone mediatico compromettendo la privacy di un cittadino e rivelando pubblicamente a tutti il suo Qr code valido del green pass. In questi giorni dove in tutta Italia la certificazione verde è diventata obbligatoria, moltissimi giornali, enti pubblici e istituzioni stanno trattando l’argomento mostrando fotografie di fac-simile di green pass. L’account Twitter della regione, però, ha creato un post di chiarimenti sulla certificazione verde mettendo come immagine un cellulare con il classico Qr code che, a differenza degli altri, era un green pass vero e proprio, che si è scoperto essere appartenente a una persona.

A mettere in evidenza la gigantesca gaffe toscana è stato il docente e imprenditore Matteo G.P. Flora su Twitter. Con un thread ha mostrato come non serva addentrarsi nel dark web per acquistare un Green Pass contraffatto: in questo caso, almeno, è stato sufficiente salvare la foto pubblicata da Regione Toscana.

Dettaglio ulteriormente preoccupante, l’immagine in questione non è stata scattata da Regione Toscana, ma è disponibile come immagine stock sul sito alamy.com al costo di 10 euro. L’autore della fotografia – nonché il titolare del certificato – si è rivelato essere il fotografo professionista Paolo Galasso che noncurante del fatto che il proprio documento potesse essere adoperato da altre persone, ha pensato di scattarne un’istantanea mettendola in vendita sull’archivio fotografico.

Flora ha utilizzato l’app VerificaC19 per accorgersi che il green pass nella foto era realmente attivo e che pubblicando quell’immagine si sarebbe violata la privacy del possessore di tale documento, e Regione Toscana ha rimosso il post solo dopo che la segnalazione aveva iniziato a circolare online.

Non è la prima volta che succede: la stessa gaffe, a volerla chiamare così, è stata fatta anche dal giornale metropolitano.it che sempre su Twitter ha pubblicato il green pass valido di una donna, e da Aeroporti di Roma, che ha mostrato un altro green pass valido; ma anche da tanti altri fotografi che, come Galasso, su Alamy hanno messo all’asta foto dei loro dati personali.

Sebbene inizialmente il green pass esposto dalla Toscana sembrava essere stato revocato e dunque inattivo, Wired ha potuto accertare che il QR code è ancora valido.

Il green pass è un certificato personale e, pertanto non va condiviso pubblicamente sui social network, né tantomeno venduto come stock image sui siti di archivi fotografici: il rischio è addirittura d’incappare in furti d’identità.

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L’account dell’istituzione ha pubblicato un green pass valido in un suo tweet. Non è la prima volta, e c’entra anche la leggerezza con cui alcuni fotografi mettono in vendita foto delle loro certificazioni online
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