
(Foto: Ea)
In Fifa 22, l’ultima iterazione nella longeva serie di Electronics Arts dedicata al calcio, c’è una nuova feature chiamata “Sprint Esplosivo”. Questa fornisce un’accelerazione in linea retta che i giocatori più abili possono sfruttare nelle situazioni di uno contro uno, attirando l’avversario rallentando fino quasi a fermarsi, per poi ripartire, con i muscoli delle cosce virtuali che bruciano nello sforzo digitale, mentre gli indici sudati si fondono nei pulsanti di plastica.
L’effetto però dura solo un paio di secondi, sufficienti per superare l’avversario, ma non per staccarlo o accelerare fino a raggiungere la massima velocità. Potrebbe anche essere una metafora del videogioco stesso. Fifa 22 è il primo capitolo della serie che esce già pronto per le console next gen, ma la sensazione è che si tratti più di una veloce incursione, che del lungo sprint in campo aperto che avrebbe potuto essere.
Questo non significa che si tratti di un videogioco brutto, al contrario. La grafica, inutile dirlo, è clamorosa, specie quella dei giocatori top: quando Ronaldo e gli altri fuoriclasse sfidano gli avversari su un calcio d’angolo rischi di dimenticarti di agire su una console. Non si tratta solo degli intermezzi e dei primi piani – ricordo che da adolescente restavo leggermente incredulo quando i parenti più anziani (a dirla tutta, con problemi di vista abbastanza seri) entravano nella mia stanza mentre stavo giocando e non erano in grado di dire se si trattava di un videogioco o di una partita vera. Adesso, se non fosse per le icone galleggianti sopra le teste dei calciatori, penso in tutta franchezza che farei fatica anch’io a cogliere la differenza.
Un’altra delle grandi novità di quest’anno è quella che EA ha chiamato “Hypermotion“. Per la prima volta in assoluto, gli sviluppatori hanno fatto indossare delle tute motion capture a 22 giocatori, e ne hanno registrato i movimenti durante un intero incontro su un vero campo di calcio. Tradizionalmente la cosa veniva fatta con singoli giocatori in uno studio. Il risultato sono migliaia di nuove animazioni che aggiungono realismo all’intera messinscena: i giocatori si aggiustano la fascia da capitano e impartiscono istruzioni ai compagni di squadra; entrano in tackle scivolati con una ferocia che è possibile vedere solo in situazioni di autentica tensione agonistica. (Evitate magari di guardare sugli spalti, dove si agita una folla presumibilmente motion-captured durante un’invasione di zombie).
Per facilitare le transizioni è stato utilizzato un algoritmo di machine learning: i giocatori aggiustano la falcata per controllare una palla che rimbalza, si rialzano più rapidamente dopo uno scontro e sono ormai quasi un ricordo lontano i momenti goffi in cui i vostri difensori centrali convergevano in un punto qualsiasi per lasciare il centravanti avversario libero di segnare. Ḕ stata inserita una modifica attesa da tempo del sistema dei portieri e anche alcuni cambiamenti nelle traiettorie del pallone, il che significa che i cambi di campo avvengono con lanci tesi e non più con la palla che galleggia da un lato all’altro. Tutto questo contribuisce a creare un gameplay di grande autenticità.
Anche se sappiamo che il divertimento di un videogioco di simulazione sportiva è legato più alle sensazioni che ad altro, non ha molto senso recensire le sensazioni che trasmette un gioco Fifa, perché nel corso dell’anno gli sviluppatori apporteranno decine di modifiche alle varie impostazioni. Chi installerà Fifa 22 per la prima volta la prossima primavera vivrà un’esperienza completamente diversa da chi ci sta giocando oggi.
Ciò detto, le mie impressioni iniziali sono che il gameplay risulti un po’ banale. I giocatori appaiono molto lenti quando non coinvolti – a meno che, ovviamente, non stiate usando lo sprint esplosivo – e questo significa che le partite si possono rapidamente impantanare a centrocampo. L’incisiva palla filtrante non è più l’arma offensiva di un tempo (per il momento). Per il giocatore occasionale come me, in parte è una questione di aggiustamento, come nella guida di un’auto nuova: nel giro di qualche settimana, sarò così immerso nella nuova e migliorata modalità carriera (giocando come Amit Katwala, una promettente giovane ala del Bournemouth) che avrò dimenticato completamente i piccoli o grandi fastidi o impicci incontrati all’inizio.
La lamentela più diffusa tra i gamer è che ogni anno EA ci fa pagare per un gioco che è sostanzialmente uguale a quello degli anni precedenti. In questo caso non è così: almeno sulle console next gen, Fifa 22 è indubbiamente un passo avanti, anche se rimane come la sensazione che si sia persa un’occasione per sfruttare a pieno la potenza delle console next gen e realizzare qualcosa che lasci veramente a bocca aperta.
Konami ha innovato – nel bene o nel male – con una versione gratuita della sua serie di calcio ammiraglia. Nel contesto di una rivalità un tempo epica tra Fifa e Pes, Fifa 22 appare come una sorta di compromesso, lo sforzo sufficiente giusto a consentirle di stare un passo avanti nella competizione.
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Il titolo EA è un buonissimo videogioco, ma è difficile cancellare la sensazione che avrebbe potuto essere molto meglio
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