Qualcomm e Google annunciano l’adozione di RISC-V per la piattaforma Wear OS su orologi e braccialetti connessi, una sfida all’architettura ARM che potrebbe diventare una reale alternativa.
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Spesso confrontiamo le architetture x86 di AMD e Intel nei PC con l’architettura ARM utilizzata da Apple, MediaTek, Nvidia e persino Qualcomm per smartphone, tablet e PC. Quest’ultima ha guadagnato popolarità negli ultimi anni, consentendo la creazione di dispositivi senza ventole ma altamente efficienti.
Tuttavia, c’è un’altra architettura in lizza: RISC-V. Negli ultimi anni, ha attratto sempre più interesse ed è in procinto di diventare una vera alternativa ad ARM. La sua forza risiede nella sua base open source, a differenza di ARM, di proprietà della società omonima. Oggi, RISC-V fa un grande passo avanti grazie al supporto di Google e Qualcomm.
Orologi connessi, ora senza ARM
Un comunicato stampa rivela che Qualcomm e Google stanno collaborando per implementare RISC-V nella piattaforma Wear OS. Questo è un inizio promettente, poiché si concentrano sul mercato degli orologi connessi prima di approdare direttamente sugli smartphone. In futuro, i dispositivi Wear OS di Google dovrebbero supportare i chip Snapdragon RISC-V di Qualcomm.
All’inizio di quest’anno, i principali attori del settore hanno unito le forze per investire nella piattaforma RISC-V attraverso l’iniziativa RISE (RIsc-V Software Ecosystem). Questa collaborazione ha coinvolto giganti come Intel, Imagination, MediaTek, Nvidia, Qualcomm, e persino Samsung e Red Hat. Tuttavia, mancano all’appello AMD e Apple, due protagonisti noti.
È ancora troppo presto per prevedere come questa mossa influenzerà il futuro degli orologi Wear OS. Riusciranno a competere con quelli basati su chip ARM? Al momento, Qualcomm non ha annunciato una data di lancio per i primi dispositivi equipaggiati con questa tecnologia.
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