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Foto: NASA

Su Marte Perseverance ha preso il comando. A quasi cinque mesi dal suo ammartaggio, l’ultimo rover della Nasa ha iniziato a muoversi sulla superficie del Pianeta rosso in maniera autonoma, attraverso un sofisticato sistema di pilota automatico chiamato AutoNav. Perseverance riuscirà a muoversi senza un controllo costante dalla Terra alla velocità di 120 metri all’ora, superando di gran lunga il suo predecessore Curiosity. Il suo obiettivo? Esplorare il fondo del cratere Jezero, alla ricerca di segni antichi di vita sul pianeta rosso.

Perseverance e la sua prima missione

Il 30 luglio 2020 la navicella spaziale della missione Nasa Mars 2020 è stata lanciata da Cape Canaveral, in Florida, direzione Marte: trasportava l’ultimo robot a sei ruote progettato dall’agenzia spaziale americana, Perseverance. Dopo un viaggio durato sei mesi e mezzo, il 18 febbraio 2021 il rover è ammartato sulla superficie del pianeta, pronto a iniziare la sua prima missione scientifica: l’esplorazione della superficie del cratere Jezero, per circa un anno marziano (687 giorni terrestri).

L’obiettivo chiave della missione è la ricerca dei segni di antichi microrganismi, oltre alla caratterizzazione del clima e della geologia di Marte. Tutto ciò servirà a spianare la strada all’esplorazione umana del pianeta rosso. Il cratere Jezero è una depressione del terreno marziano larga circa 45 chilometri che si trova sul bordo occidentale di una pianura chiamata Isidis Planitia, appena a nord dell’equatore di Marte. Miliardi di anni fa, quando su Marte era presente acqua allo stato liquido, Jezero era un lago. Perseverance è atterrato proprio su un antico delta – in secca – di un fiume sul bordo del cratere. Qui cercherà segni di una vita primordiale: scopo del rover è di raccogliere campioni, che poi verranno analizzati sulla Terra, sulla superficie di Jezero per circa 15 chilometri.

Il rover prende il comando

Finora Perseverance è sempre stato guidato dalla Terra da un team di ingegneri, piloti e scienziati della Nasa, impegnati nella pianificazione delle rotte di navigazione e nella stesura delle istruzioni da trasmettere al rover, anche indossando speciali occhiali 3D per tracciare la rotta nel modo più fedele possibile alla conformazione del terreno.

Adesso, però, è giunto il momento che il rover si occupi di parte dell’impresa da solo, attraverso il pilota automatico chiamato AutoNav. Questo sistema, recentemente potenziato dalla Nasa, è in grado di creare mappe 3D del terreno intorno a Perseverance, in modo da identificare i pericoli e tracciare un percorso di conseguenza, in totale autonomia dalla Terra. Il sistema consente al rover, proprio come accade a chi guida un un’automobile, di pensare alla guida autonoma e contemporaneamente di girare le ruote.

Autonav permetterebbe a Perseverance di toccare punte di velocità di 120 metri all’ora. Curiosity, il suo predecessore, poteva raggiungere al massimo i 20 metri all’ora. L’efficienza con cui Perseverance affronterebbe le asperità del terreno di Jezero non dipendono solo dal software di AutoNav: rispetto a Curiosity sono state apportate diverse migliorie meccaniche, prime fra tutte l’uso di ruote più sottili, con diametro maggiore, che permettono di superare anche i terreni più accidentati.

Saremo in grado di raggiungere i luoghi obiettivi della missione molto più rapidamente“, ha affermato Jennifer Trosper, che ha lavorato su tutti i rover marziani della Nasa ed è project manager della missione Mars 2020 Perseverance: “Ora siamo in grado di guidare attraverso questi terreni più complessi invece di aggirarli: non è qualcosa che siamo stati in grado di fare prima“. Perseverance, dunque, è pronto per prendere il comando: nel frattempo gli scienziati sulla Terra monitoreranno se tutto procede nel migliore dei modi.

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Si chiama AutoNav ed è il sofisticato software che permette al rover della Nasa di muoversi sulla superficie di Marte in maniera autonoma dai comandi dalla Terra
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