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Con l’arrivo al cinema oggi, 30 settembre del nuovo film No Time To Die, si conclude ufficialmente il regno di Daniel Craig come il James Bond in carica. Nonostante suoi predecessori come Sean Connery e Roger Moore abbiano interpretato 007 in un numero maggiore di film (sette a testa), Craig è colui che ha mantenuto più a lungo questo personaggio, 15 anni in tutto, complici anche diversi rinvii fra una pellicola e l’altro. Con questa quinta avventura cinematografica, però, termina in modo definitivo la saga inaugurata nel 2006 con Casino Royale. Se gli attori precedenti avevano dato un volto a Bond in film quasi del tutto slegati gli uni dagli altri, Craig ha dato il via a una saga organica, continuata con Quantum of Solace (2008), Skyfall (2012) e soprattutto con Spectre (2015), che ha fornito tutti i collegamenti necessari a rendere questo universo narrativo unico e intrecciato. Proprio con No Time To Die questo universo giungerà a compimento, ma prima di godercelo ecco tutto quello che è necessario sapere per comprendere a fondo questa complessa storia di spionaggio internazionale e sacrificio personale.

Prima di 007

Attraverso i vari film di questa saga veniamo a sapere qualcosa in più dell’infanzia di quello che sarà la spia più famosa del mondo. In Skyfall, infatti, veniamo a sapere che James Bond è rimasto orfano all’età di 12 anni dopo che i genitori, Andrew Bond e Monique Delacroix, rimangono uccisi in un incidente di arrampicata. Il ragazzino visse nella dimora scozzese di famiglia, chiamata Skyfall, prima di venire adottato – come si scopre nel film Spectre – da uno scalatore austriaco di nome Hannes Oberhauser. Anni dopo, Bond si arruola nella Marina britannica (di recente Craig ha ricevuto il titolo onorario di comandante di Marina, lo stesso raggiunto dal suo personaggio) e viene poi in contatto con l’MI6, il servizio di intelligence estera del Regno Unito. Proprio nelle scene prima dei titoli di Casino Royale vediamo che Bond compie i due assassinii necessari per ottenere la qualifica Doppiozero, divenendo così ufficialmente l’agente 007.

Le prime missioni

Ventunesimo film della serie di 007, Casino Royale funge da completo reboot della saga iniziata nel 1962 con Dr. No (in italiano noto come Agente 007: Licenza di uccidere) e arrivata a Die Another Day con Pierce Brosnan nel 2002. Nel film diretto da Martin Campbell (che prende fra l’altro il titolo dal primissimo romanzo in cui Ian Fleming introdusse il personaggio nel 1953), un Bond ancora non completamente esperto deve sgominare i piani criminali del terrorista Le Chiffre (Mads Mikkelsen), partecipando a una partita di poker all’interno del Casino Royale in Montenegro. Qui riceve l’aiuto della spia americana Mathis (Giancarlo Giannini), dell’agente americano Felix Leiter (Jeffrey Wright) ma soprattutto di Vesper Lynd (Eva Green), funzionaria del Tesoro britannico di cui finisce per innamorarsi salvo poi scoprire che sta facendo il doppio gioco per la stessa organizzazione criminale che ha assoldato Le Chiffre. In fuga a Venezia, Vesper si suicida non prima di aiutare Bond, che pure si sente ancora tradito, a catturare Mr. White (Jesper Christensen), un potente criminale molto in alto nei ranghi della stessa misteriosa organizzazione criminale.

Amori e vendette

Nel film successivo, Quantum of Solace, diretto da Marc Forster, Bond e la leader dell’MI6 M (Judi Dench) interrogano Mr. White ma scoprono che la sua organizzazione criminale, nota come Quantum, è infiltrata nei loro stessi ranghi. Inseguendo White riuscito a fuggire, Bond incrocia la strada di Dominic Greene (Mathieu Amalric), un ambientalista divenuto temibile terrorista che minaccia di rovesciare il governo della Bolivia. Accusato ingiustamente di aver ucciso un parlamentare corrotto, Bond è costretto a darsi alla macchia e chiede aiuto a Mathis per giungere in Sudamerica. Qui l’anziana spia viene uccisa ma Bond, alleatosi con Camille Montes (Olga Kurylenko), ex amante di Greene con i propri personali piani di vendetta, riesce a introdursi nell’hotel del terrorista: i due sventano i suoi piani e lo abbandonano nel deserto. M reintegra Bond e lo informa che Greene è stato trovato sì morto, ma ucciso da due colpi di pistola e con del petrolio nello stomaco. Gli rivela anche che è stato individuato in Russia Yusef Kabira (Simon Kassianides), membro del Quantum che seduceva giovani donne coinvolte con i servizi segreti come Vesper e poi le ricattava: uccidendolo, Bond vendica e finalmente perdona la sua amata.

Il ritorno del passato

Sebbene Casino Royale e Quantum of Solace fossero inizialmente considerati come due film legati e autoconclusivi, il successivo Skyfall di Sam Mendes in qualche modo corregge alcuni loro dettagli e li inserisce in una narrazione più ampia. Dopo essersi ritirato dal servizio perché creduto morto, James Bond è costretto a tornare in azione quando un cyber-terrorista, Raoul Silva (Javier Bardem), minaccia il Regno Unito, i servizi segreti e in particolare M. Bond scopre che lo stesso Silva era un tempo il pupillo di M, abbandonato e sfigurato in missione per ragion di Stato. Nonostante il dubbio di essere una pedina in mani più grandi di lui, Bond porta in salvo M nella sua casa scozzese di Skyfall, dove assieme all’anziano custode Kincaid (Albert Finney, ma questo ruolo era stato inizialmente pensato per il compianto Sean Connery), riesce a sconfiggere Silva pur distruggendo l’intera dimora. M è ferita a morte e le succede così Gareth Mallory (Ralph Fiennes), fermamente convinto che l’epoca degli agenti segreti come Bond sia ormai finita.

La Spectre

Dopo l’enorme confusione creata dall’ultima missione lasciatagli dalla vecchia M, l’individuazione in Messico del criminale italiano Marco Sciarra (Alessandro Cremona), la posizione di James Bond è sempre più delicata, soprattutto nella misura in cui il politico Max Denbigh (Andrew Scott) vuole chiudere la sezione Doppiozero per sostituirla con un sistema di sorveglianza globale, i Nove Occhi. Dopo aver sedotto la vedova di Sciarra, Lucia (Monica Bellucci), Bond s’infiltra in una riunione di un’organizzazione criminale chiamata Spectre, guidata dal misterioso Ernst Stavro Blofeld (Christoph Waltz). Sfuggito ai suoi sicari, Bond individua in Austria Mr. White, ormai morente, che gli affida la protezione della figlia, Madeleine Swann (Léa Seydoux). Nel frattempo scopre che anche i suoi precedenti avversari (Le Chiffre, Greene, Silva) erano stati tutti assoldati dalla Spectre e in particolare da Blofeld, dietro anche al programma Nove Occhi: viene rivelato che Blofeld altri non è che Franz Oberhauser, il fratellastro di Bond che gli ha giurato vendetta in quanto colpevole di avergli rubato l’amore del padre Hannes (il cognome Blofeld è infatti quello della madre). Bond riesce a sventare l’ennesimo piano criminale di Blofeld a Londra ma non lo uccide: lo consegna invece all’MI6 e decide di lasciare per sempre il servizio attivo assieme a Swann. Finisce così Spectre, secondo e ultimo capitolo firmato da Sam Mendes.

Il futuro

Proprio da questo buen retiro, anzi cinque anni dopo, si apre No Time To Die, 25esimo capitolo in tutta la saga di Bond e quinto e ultimo di questa mini-saga con protagonista Daniel Craig. Diretto da Cary Fukunaga (True Detective) e con una sceneggiatura rivista nientemeno che da Phoebe Waller-Bridge (Fleabag, Killing Eve), il film costringe Bond a ritornare in azione, anche se il suo codice 007 è stato a quanto pare assegnato a un nuovo agente, anzi una nuova agente, la Nomi di Lashana Lynch. L’agente americano Felix Leiter chiede infatti a Bond di aiutarlo a rintracciare uno scienziato scomparso, che si scopre essere stato rapito da un nuovo temibile nemico, il terrorista Lyutsifer Safin interpretato dal premio Oscar Rami Malek. I piani criminali e anche di vendetta di questo Safin affonderanno ancora in profondità nel passato di Bond, il quale sarà costretto a confrontarsi nuovamente con Blofeld e con altri punti irrisolti della propria storia. Si tratterà sicuramente di una svolta culminante, anche se il titolo lascia intendere che non è scontato che la fine di questo Bond coinciderà con la sua morte. Nel frattempo Barbara Broccoli, figlia dello storico produttore dei film di 007 e attuale produttrice a sua volta, ha fatto sapere che si attenderà il 2022 per pensare a quale sarà il futuro di questo personaggio intramontabile.

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Arriva nelle sale il capitolo finale della saga che vede Daniel Craig nei panni della spia più famosa al mondo. Giungeranno a compimento le vicende viste nei film precedenti: Casino Royale, Quantum of Solace, Skyfall e Spectre
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