ISS: si rischia grosso per l’abbandono di una nazione Tecnoandroid
La Stazione Spaziale Internazionale potrebbe incorrere in problematiche piuttosto serie. Il conflitto tra Russia e Ucraina sta portando delle problematiche anche in tal senso, dato che il direttore della Roscosmos, l’agenzia spaziale della Russia, ha da poco rilasciato delle dichiarazioni su Twitter abbastanza eloquenti e che non lasciano spazio a interpretazioni:
“Ritengo che il ripristino delle normali relazioni tra i partner della Stazione Spaziale Internazionale e altri progetti congiunti sia possibile solo con la completa e incondizionata revoca delle sanzioni illegali“.
финансово-экономической и производственной деятельности наших высокотехнологичных предприятий. Цель санкций – убить экономику России, ввергнуть наш народ в отчаяние и голод, поставить нашу страну на колени. Понятно, что сделать это им не удастся, но намерения очевидны. Поэтому
— РОГОЗИН (@Rogozin) April 2, 2022
ISS: le minacce della Roscosmos potrebbero costare caro
Il direttore dell’agenzia Dmitry Rogozin ha di fatto preannunciato che “proposte specifiche di Roscosmos sui tempi per porre fine alla cooperazione sulla ISS con le agenzie spaziali di Stati Uniti, Canada, Unione Europea e Giappone saranno presentate all’amministrazione russa nel prossimo futuro”. Inoltre, poco prima su Twitter, aveva anche pubblicato la risposta della NASA riguardo la sua richiesta di rimuovere le sanzioni: “Le misure di controllo statunitensi sull’export continuano a consentire la cooperazione tra gli Stati Uniti e la Russia per assicurare la continuazione di operazioni in sicurezza sulla Iss”.
Rogozin, l’11 marzo scorso, aveva anche dato l’allarme, dicendo che le sanzioni sarebbero potute facilmente ricadere sulla navicelle russe e che quindi avrebbero dato noie al segmento russo, utile per correggere l’orbita della struttura orbitale. Tuttavia, dopo questa minaccia c’è stata la smentita dell’esperto di meccanica celeste Jonathan Mc Dowell: “Nessun pericolo che la Stazione Spaziale possa cadere verso la Terra”. Infatti, dopo 23 giorni, pare che sia ancora tutto in funzione come prima.
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