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Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi (foto: Palazzo Chigi)

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha declassificato i documenti relativi all’organizzazione Gladio e alla loggia massonica P2. Nel giorno del 41esimo anniversario della strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto del 1980 per mano del terrorismo neofascista, il premier ha deciso di dare un impulso alle attività di desecretazione, per contribuire a far luce sullo stragismo di estrema destra che ha colpito l’Italia tra gli anni sessanta e ottanta.

La loggia massonica P2 è stata una società segreta italiana composta da politici, imprenditori, avvocati, membri delle forze armate e dei servizi segreti, attiva in particolare tra gli anni settanta e ottanta del novecento, ma la cui origine risale al 1877. L’organizzazione è stata dichiarata “associazione a delinquere” e resa illegale nel 1982, a seguito dell’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta. La P2 fu infatti coinvolta nel tentativo di colpo di stato di estrema destra avvenuto nel 1970 e conosciuto come “golpe Borghese”, dal nome del suo organizzatore Junio Valerio Borghese, fondatore del movimento neofascista Fronte Nazionale. Inoltre, a seguito della strage del treno Italicus del 1974, che causò la morte di 12 persone, le indagini della magistratura attribuirono la responsabilità proprio alla P2 e a Ordine Nero, un’altra organizzazione segreta di stampo neofascista.

L’organizzazione Gladio invece, fu un’organizzazione paramilitare, inizialmente istituita per contrastare una possibile invasione nell’Europa occidentale da parte dei paesi sovietici o comunisti. I suoi membri erano parte dei servizi segreti e collegati ad ambienti neofascisti come il Movimento sociale italiano, fondato dal reduce della Repubblica sociale italiana Giorgio Almirante, e Ordine nuovo, un gruppo politico di estrema destra coinvolto in numerosi attacchi terroristici.

La direttiva firmata da Draghi “dispone la declassifica e il versamento anticipato all’Archivio centrale dello Stato della documentazione concernente l’Organizzazione Gladio e la Loggia massonica P2”. Declassificare un documento significa togliere le limitazioni che ne impediscono la conoscibilità imposte dall’ente statale che lo ha prodotto. Tuttavia, questo atto non autorizza in maniera automatica anche la possibilità di consultare la documentazione, che rimane soggetta ai limiti imposti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Secondo il codice, i documenti contenenti dati sensibili e relativi “a provvedimenti di natura penale” sono consultabili dopo 40 anni, quelli riguardanti la “politica estera o interna dello Stato” dopo 50 e quelli “relativi alla sfera personale” dopo 70. Solo l’Autorità giudiziaria e le Commissioni parlamentari di inchiesta possono accedere senza alcun vincolo alla documentazione, priva di censure. Quindi la possibilità di consultare il materiale declassificato dipende dalla tipologia dei documenti e da quando questo materiale è stato prodotto.

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I documenti delle indagini sono stati trasferiti anticipatamente nell’Archivio di stato, ma non saranno automaticamente consultabili. La scelta per i 41 anni dalla strage di Bologna
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