Spinto dall’ondata di proteste che ha attraversato Cuba in questi giorni, il governo del presidente Miguel Diaz-Canel ha temporaneamente eliminato le restrizioni sulla quantità di cibo e medicine che i viaggiatori possono portare con sé nell’isola. Le manifestazioni e gli scontri con le forze dell’ordine sono incominciati domenica scorsa, a causa delle restrizioni delle libertà civili e della crisi economica dovute alla pandemia, che ha portato a una carenza di generi alimentari e a frequenti interruzioni dell’energia elettrica. Per questo, una delle richieste dei manifestanti è stata proprio la fine delle restrizioni doganali su medicinali e cibo.
Le proteste sono state indicate come le più grandi dal 1994, quando decine di migliaia di persone erano scese in piazza contro la crisi economica causata dalla caduta dell’Unione Sovietica. Da domenica, fino a lunedì 12 luglio, migliaia di persone si sono scontrate con la polizia e con altri manifestanti filo-governativi, chiedendo la fine delle restrizioni dovute alla pandemia e criticando il governo per la gestione dell’emergenza. Negli scontri, una persona è stata uccisa e almeno 140 civili sono stati arrestati, tra cui la giornalista spagnola Camila Acosta che non è stata ancora rilasciata.
Per le autorità cubane i disordini sono stati organizzati da “controrivoluzionari” sostenuti da Washington, che starebbero sfruttando le difficoltà finanziarie dell’isola causate in gran parte dall’embargo commerciale statunitense in vigore dal 1961. Mentre per il presidente Diaz-Canel, secondo le dichiarazioni riportate dal quotidiano El Mundo, in piazza sarebbero stati presenti tre tipi di manifestanti: controrivoluzionari, criminali e persone con legittime frustrazioni. Le Nazioni Unite e altri membri della comunità internazionale hanno invitato il governo a rispettare i diritti umani e il diritto dei cittadini di protestare. Altri paesi, come il Messico, hanno invece sostenuto che il modo migliore per aiutare il popolo cubano sarebbe decretare la fine dell’embargo.
Da Cuba, numerosi artisti hanno criticato la gestione delle proteste da parte del governo, invitando le autorità ad ascoltare i manifestanti piuttosto che combatterli e a sospendere le interruzioni della connessione internet che impediscono alle persone di organizzarsi. Secondo quando riportato da Reuters, le interruzioni di connessione dovrebbero essere terminate mercoledì, mentre l’accesso ai social media sarebbe ancora ristretto.
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Dopo giorni di proteste, il governo ha accolto una delle principali richieste dei manifestanti, mentre tutta l’isola è attraversata da una grave crisi economica che ha causato carenze di generi alimentari e medicine
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