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I big data, composti di briciole di informazioni che tutti ci lasciamo dietro durante la navigazione su internet, vengono costantemente utilizzati dai giganti del web per guadagnare monitorando l’attività online degli utenti e vendendo questo materiale a terze parti. Targetizzazione mirata degli annunci pubblicitari, suggerimenti di ricerche e anche molto più banalmente le proprie preferenze in fatto di film e serie tv guardati su una piattaforma streaming, sono tutte preziose informazioni sugli utenti che vengono usate come moneta di scambio.

Sfruttando i nostri dati è stata creata un’industria redditizia: è un segreto di Pulcinella che gli inserzionisti si stanno approfittando di noi online” spiega Sam Jones, imprenditore inglese, ex direttore marketing di Red Bull e fondatore di un rivoluzionario browser web, Gener8. “Tutto ciò che facciamo su internet viene monitorato. Le aziende stanno raccogliendo i nostri dati e li vendono al miglior offerente, ma noi non riceviamo nulla in cambio”.

Secondo Sam Jones esiste un modo per rimettere il potere della proprietà dei dati nelle mani del consumatore dandogli la possibilità di guadagnare dalla condivisione dei suoi dati di navigazione.

Questo modo è proprio Gener8, il browser da lui creato, che consente ai suoi utenti di scegliere se condividere i propri dati e venire ricompensati per questo. Al contempo, gli editor e le agenzie pubblicitarie possono riuscire a monetizzare i click degli utenti che di norma utilizzerebbero degli ad-blocker per evitare le fastidiose inserzioni o l’utilizzo, a scopi pubblicitari mirati, dei propri dati di navigazione.

Come funziona Gener8?

Gener8 può essere scaricato e utilizzato sia su Windows, sia su MacOS ma solamente in versione desktop, poiché ancora non è disponibile la versione mobile, che secondo il suo fondatore arriverà alla fine di quest’anno.

Il browser permette agli utenti di scegliere due modalità di navigazione: Modalità Privacy e Modalità Ricompense. La prima, come già avviene in molti browser, innesca in automatico un sistema che blocca la condivisione di dati e i cookies di terze parti impedendo così alle aziende di tracciare la navigazione. In questo modo un utente potrà navigare sul web sapendo che i suoi dati non verranno raccolti dai siti web visitati ne dai loro partner. Se però, per impedire a Google di tracciare i propri dati online un utente impiega circa 17 click, con Gener8 ne sono sufficienti due. Uno per cliccare sull’icona del browser accanto alla barra degli url, l’alto per attivare la Modalità Privacy.

La modalità Ricompense, invece, è quella che ha colpito i finanziatori del programma Dragons Den di Bbc, dove Sam Jones ha mostrato il suo progetto. Grazie a questa modalità l’utente guadagnerà punti ogni qualvolta un qualsiasi sito o terza parte utilizzi i suoi dati. Questi punti possono essere poi scambiati con prodotti, buoni Amazon o donazioni a scopo benefico.

Al momento, gli utenti possono guadagnare punti invitando amici, completando le loro preferenze, condividendo post e sondaggi sui social. Secondo gli sviluppatori, però, in futuro le modalità di guadagno punti aumenteranno. Attualmente, con il browser ancora in beta test, punti possono quindi essere riscattati direttamente nel marketplace di Gener8.

Sam Jones, il fondatore di Gener8

I punti variano in base a quanto hai completato il tuo profilo. Una volta che una persona ha completato le sue preferenze, il che richiede 30 secondi, guadagna punti più velocemente” spiega Jones.

Gli utenti che hanno completato il loro profilo potranno guadagnare punti in base a molti fattori diversi. Innanzitutto bisogna sapere che Gener8 consente un limite di 15 punti assegnati al giorno dalla navigazione. A questi, però, si possono aggiungere altri 10 punti per ogni amico invitato ad utilizzare il browser. “L’utente medio guadagna 50-100 punti a settimana e il numero di amici che puoi invitare è illimitato”, afferma Jones.

Una persona media può guadagnare tra le 5 e le 25 sterline in premi al mese utilizzando il browser. Ma questo, come sottolinea Jones “non è un sistema basato sul denaro. Le persone ricevono punti ogni volta che vedono un annuncio o ogni volta che i loro dati vengono utilizzati”.

Questa modalità ha però immediatamente fatto storcere il naso a moltissimi editor e agenzie pubblicitarie che hanno visto nel browser un potenziale rischio per il loro business. Secondo gli sviluppatori, però, il rischio non esiste poiché il browser permette anche a siti e agenzie pubblicitarie di guadagnare dalla navigazione degli utenti. Molti siti, come fa lo stesso Wired, utilizzano i banner pubblicitari all’interno delle proprie pagine per poter guadagnare dalle visite degli utenti.

Se però un utente utilizza un ad-blocker mentre visita il sito, questo non guadagna su quella visita poiché l’utente non ha visto la pubblicità. Gener8 bypassa questo problema aiutando i siti internet, che monetizzano le visite tramite questo sistema, a guadagnare dalle visite degli utenti indipendentemente dal fatto che questi visualizzino o meno i banner pubblicitari. Questo sistema, in Gran Bretagna dov’è nato Gener8, ha fatto registrare una percentuale di clic superiore del 760% rispetto agli standard.

Una volta che ti rendi conto che il browser più popolare (Google Chrome, n.d.a.) al mondo è anche la più grande azienda pubblicitaria là fuori, tutto inizia a tornare. Noi di Gener8 crediamo in un futuro diverso e abbiamo reinventato un browser basato sulla trasparenza mettendo le persone al centro di esso”, dice Sam Jones. “Diamo a tutti una semplice scelta: mantenere privati ​​i propri dati o di guadagnare da essi, come dovrebbe essere”.

Esistono cose simili a Gener8?

Internet è vasto, e il dibattito sull’uso dei dati degli utenti già presente da anni. Altre persone hanno avuto la medesima idea di Jones offrendo all’utente una totale protezione della privacy: DuckDuckGo, ad esempio, però a differenza di Gener8 è un motore di ricerca e non un browser. C’è però un concorrente statunitense di Gener8: Brave. Questo browser ha un modello simile a quello creato da Jones ma offre agli utenti ricompense in criptovalute; invece, per Jones, l’obiettivo di Gener8 “è dare alle persone ricompense reali: le criptovalute sono un po’ troppo di nicchia e troppo difficili da capire per la persona media”, ha spiegato.

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Esiste un browser che consente agli utenti di guadagnare dall’uso che siti internet e terze parti fanno dei loro dati personali. In cambio un utente guadagna punti convertibili in prodotti, buoni Amazon o donazioni benefiche.
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