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(Foto: Getty Images)

È morta all’età di 78 anni Raffaella Carrà. Ad annunciarlo è il regista Sergio Iapino, che è stato a lungo suo compagno: “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Cantante, ballerina, presentatrice televisiva, vero prototipo della showgirl italiana, è stata per anni regina incontrastata del piccolo schermo, arrivando a raggiungere grande successo anche in Spagna e America Latina, ma soprattutto affermandosi come icona culturale senza pari, riconoscibilissima per il caschetto biondo e i look indimenticabili. Pare che negli ultimi mesi fosse stata colpita da una grave malattia.

Nata col vero nome di Raffaella Maria Roberta Pelloni a Bologna il 18 giugno 1943 da genitori che si separarono quasi subito dopo la sua nascita, Carrà sviluppò fin da piccolissima una passione per lo spettacolo e la tv, tanto che a soli otto anni si trasferì a Roma per studiare prima all’Accademia Nazionale di Danza e poi al Centro sperimentale di cinematografia. Già nel 1952 debuttò nel film di Mario Bonnard Tormento del passato, continuando ininterrottamente a partecipare a diversi sceneggiati e film, fra cui I compagni di Mario Monicelli nel 1963. Debuttò in televisione alla fine degli anni Sessanta, non lasciandola praticamente più e avendo fin da subito un successo folgorante: da Canzonissima con Corrado a Milleluci al fianco di Mina, e ancora Ma che sera.

Parallelamente ai successi in tv, Carrà inaugura una fortunatissima carriera musicale, lanciata dalle sigle dei programmi stessi a cui partecipava: Ma che musica maestro!, Chissà se va, l’oltraggioso Tuca Tuca, e poi ancora Rumore, l’irriverente A far l’amore comincia tu, Tanti auguri e molti altri sono i brani che le fanno guadagnare grande notorietà in quasi tutta Europa, entrando però particolarmente nel cuore del pubblico spagnolo. Negli anni Ottanta continua il suo regno televisivo, con trasmissioni come Fantastico e soprattutto Pronto, Raffaella?, che la vede nell’inedita veste di padrona di casa del daytime. Nel 1986 è la volta di Domenica In e di un breve passaggio all’allora Fininvest di Berlusconi, dove i suoi vari show (Benvenuta Raffaella, Raffaella Carrà Show e Il principe azzurro) non hanno però lo stesso successo dei suoi fasti in Rai.

Negli anni Novanta, dunque, Carrà torna in Rai e si concede anche qualche anno di conduzione sulla tv spagnola Tve. È però nel 1995 che inizia una nuova grande fase della sua carriera, con la prima edizione di Carramba che sorpresa!, a cui seguirono altre sette stagioni compreso lo spin-off Che fortuna associato alla Lotteria Italia: vero e proprio precursore dei people show, fu un successo straordinario proprio per il modo in cui la conduttrice accompagnava persone comuni mentre realizzavano il sogno di una vita, spesso legato anche a commoventi vicende familiari. Nel 2001 conduce il Festival di Sanremo e negli anni successivi ha un rapporto altalenante con la tv, allontanandosene e riavvicinandosi a seconda dell’interesse dei dirigenti Rai del momento: importante fu Amore, programma del 2006 in cui lei, che mai aveva avuto figli, ha aiutato migliaia di famiglie nei percorsi di adozione a distanza, facendo anche importante informazione sociale sul tema.

Merito suo anche un primo riaccendersi d’interesse per l’Eurovision, avendo commentato l’edizione del 2011 in cui l’Italia ritornò in gara. Nel 2013 il remix Far l’amore, realizzato da Bob Sinclair, compare nel film premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino, regalando a Raffaella Carrà una nuova ondata di popolarità anche fra i più giovani. Seguono talent show come The Voice of Italy, lo sfortunato Forte forte forte e poi il programma d’interviste A raccontare comincia tu. Di recente era stata omaggiata da un bel musical spagnolo, Ballo Ballo, che aveva celebrato la sua musica fondendola alla storia di una giovane ragazza che cerca amore e successo.

Grazie al suo look appariscente, ai suoi abiti rigorosi ma anche splendenti (indimenticabili le spalline e i lunghi abiti dell’inossidabile Luca Sabatelli), alla sua energia inesauribile, alla sua disciplina scaldata da una luminosità mai appannata, al suo fare rassicurante ma in certi frangenti anche consapevolmente trasgressivo, era diventata un’icona assoluta, amata in particolare dalla comunità Lgbt+, “per le mie canzoni e per la mia allegria“, ammetteva con orgoglio lei stessa. Nella sua nota all’Ansa, Iapino ne ricorda la personalità potente e discreta: “Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo sì che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza“.

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A darne l’annuncio Sergio Iapino. Showgirl, ballerina, cantante e presentatrice, ha fatto la storia del piccolo schermo con Canzonissima, Pronto Raffaella e Carràmba! Che sorpresa
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