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(foto: Unsplash)

No, i vaccini non modificano il nostro Dna, non causano il contagio e soprattutto non sono una scusa per iniettarci microchip o metalli pesanti nel corpo. Dalle teorie più evidentemente complottiste e assurde a quelle che potrebbero sembrare più verosimili, sono davvero moltissime le notizie false che stanno circolando sui vaccini anti Covid-19. Così tante, che l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha deciso di pubblicare una serie di risposte alle principali fake news che si trovano online.

“D’estate il virus scompare quindi è inutile vaccinarsi o indossare le mascherine”

Purtroppo non è così. Nonostante sia stata mitigata dalla diffusione dei vaccini, la trasmissione del virus continua e le ultime rilevazioni dimostrano che l’epidemia è ancora in corso. Secondo l’Iss, la trasmissione è facilitata negli ambienti chiusi, ma è possibile anche all’aperto in caso di assembramenti, quindi “è necessario adottare le misure opportune”.

“Più ci vacciniamo, più escono nuove varianti”

In realtà è proprio il contrario. I vaccini, riducendo la circolazione del virus, diminuiscono le possibilità di mutazione. Le varianti infatti emergono grazie al diffondersi dei contagi, perché replicandosi, il virus tende anche a mutare e a trasformarsi. Le varianti attualmente in circolazione sono state rilevate per la prima volta lo scorso dicembre, quando le campagne vaccinali erano appena iniziate e solo in pochissimi paesi.

“Dai 19-20 anni in giù, per i soggetti sani, è impossibile morire per Covid o manifestare sintomi gravi”

In Italia, dall’inizio della pandemia al 17 luglio ci sono stati 28 decessi in questa fascia di età. Quindi anche se il rischio è minore rispetto ai soggetti più anziani è comunque presente. In ogni caso, lo scopo della vaccinazione di massa è anche quello di limitare la circolazione del virus in tutta la popolazione, al fine di evitare lo sviluppo di nuove varianti più pericolose e di proteggere i soggetti più a rischio.

“I produttori di vaccini e i medici fanno firmare il consenso per evitare responsabilità”

La vaccinazione, ricorda l’Iss, è un “atto medico” che prevede la firma di un consenso informato: per essere sicuri che le persone siano consapevoli dei benefici e dei possibili rischi derivanti dalla somministrazione del vaccino.

“Il vaccino causa trombosi e miocardi”

Tutti i farmaci e i vaccini possono avere degli effetti collaterali, ce lo ricordano sempre i lunghissimi e famosi foglietti illustrativi che accompagnano anche una scatola di aspirine. Trombosi e miocardi, oltre a essere tra le patologie causate dal coronavirus, sono anche alcuni dei rari effetti collaterali che possono derivare dalla vaccinazione anti Covid-19. Tuttavia, ricorda l’Iss, “proprio per la loro estrema rarità” il rapporto tra i benefici e i rischi dovuti alla vaccinazione è comunque a favore dei benefici.

“Il vaccino modifica il nostro Dna”

I vaccini non interagiscono in nessun modo con il Dna, ma si limitano a dare “istruzioni” alle nostre cellule per attivare una risposta immunitaria contro il coronavirus.

“Il vaccino causa sterilità e aborti”

“Al momento” si legge sulla guida dell’Iss non c’è alcuna evidenza scientifica di un effetto negativo sulla fertilità maschile o femminile”. Rispetto alla vaccinazione in gravidanza, le osservazioni effettuate su migliaia di donne immunizzate durante la gestazione non hanno rilevato nessun aumento dei rischi, sia per le madri, che per i neonati.

“Vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino”

In Italia, l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa), pubblica periodicamente il resoconto di tutte le segnalazioni relativi a sospetti effetti collaterali o altri eventi avversi e la stessa cosa viene fatta dall’Agenzia europea (Ema). Tutti i dati sono pubblici e consultabili liberamente a questo link.

“I vaccini sono contagiosi”

La possibilità di essere contagiati, anche dopo il vaccinazione, esiste, perché nessun vaccino garantisce una protezione del 100% dai virus. Inoltre, l’immunizzazione avviene dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo vaccinale e in quel lasso di tempo si è ancora esposti al pericolo del contagio. Tuttavia, un’elevata copertura diminuisce il rischio di trasmissione e la capacità del virus di infettare i vaccinati, così come lo sviluppo di effetti negativi. Infatti, i dati italiani e dei paesi con una campagna vaccinale avanzata hanno dimostrato che 9 persone vaccinate su 10 sono protette dalle conseguenze peggiori della malattia come il ricovero o il decesso.

“I vaccini provocano l’infezione”

I vaccini non contengono un virus vivo e infettante da iniettare nel corpo della persona che sta ricevendo la dose, ma introducono nell’organismo le “istruzioni” per produrre frammenti della proteina che il virus usa per “agganciarsi” alle cellule, così da stimolare una risposta immunitaria. Qualunque infezione da Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere causata solo da un contagio avvenuto indipendentemente dal vaccino.

“I vaccini anti Covid sono sperimentali”

Tutti i vaccini autorizzati e messi in commercio non sono sperimentali, perché hanno completato e superato ogni passaggio richiesto dalla fase di sperimentazione, senza saltarne nessuno. Pertanto sono preparati dopo aver completato l’iter che ne verifica la qualità, la sicurezza e l’efficacia.

“Non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende”

I vaccini sono sottoposti a un sistema di “farmacovigilanza” che incomincia prima della distribuzione e continua dopo. Prima di essere autorizzati, gli effetti dei vaccini sono stati studiati su decine di migliaia di individui di diversa età, anche tramite la raccolta di tutte le segnalazioni di potenziali effetti avversi da parte delle agenzie regolatorie nazionali e internazionali. Il monitoraggio prosegue in maniera continua e tramite sia enti pubblici che privati.

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Dalla presunta sterilità causata dai vaccini fino alla sconfessata teoria secondo cui il virus scomparirebbe d’estate, ecco le risposte dell’Istituto superiore della sanità
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