
Per le giovani generazioni il processo di ricerca online si sta trasformando in un dialogo costruttivo che va oltre la semplice consultazione di informazioni, grazie alla diffusione di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale come ChatGPT.
Siamo abituati a rivolgerci alle risorse della rete a cadenza quotidiana e spesso più volte al giorno, alla ricerca di notizie, consigli pratici, video, intrattenimento e opinioni di altri utenti, che sempre più spesso giocano un ruolo fondamentale nel nostro processo decisionale. Se fino a poco tempo fa a dominare le ricerche online era solo il gigante Google, oggi aumenta il ricorso a strumenti alternativi che promettono di reperire le informazioni in modo non solo più rapido ma anche più coinvolgente.
Si tratta delle applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale, come ChatGPT per citare la più nota, ma anche dei vari social media come Facebook, Instagram e TikTok: in entrambi i casi, secondo l’indagine degli esperti di ExpressVPN, sono soprattutto la Gen Z e i Millennials ad abbandonare Google a vantaggio di queste nuove soluzioni che, come vedremo, si caratterizzano per numerosi vantaggi ma anche per alcuni aspetti da migliorare.
Gli strumenti di ricerca basati sull’AI sfidano Google
La ricerca condotta da ExpressVPN, infatti, mette in evidenza un cambiamento in atto che coinvolge il modo di avvicinarsi alla ricerca online. Se da un lato le generazioni con età compresa tra i 59 e i 65 anni sembrano non voler mettere da parte Google e faticano a sfruttare le nuove tecnologie, dall’altro lato i più giovani non hanno dubbi: le applicazioni basate sulla AI consentono di ottenere risposte rapide e adattabili, contando su un approccio interattivo e conversazionale. L’80% della Gen Z, ad esempio, ha già utilizzato piattaforme come ChatGPT, così come il 73% dei Millennials.
Tra i principali vantaggi segnalati da questa vasta platea di utenti, precisamente, compaiono l’opportunità di porre domande di follow-up in tempo reale, di visualizzare risposte veloci anche in caso di quesiti complessi, ottenendo spiegazioni dettagliate e sempre contestualizzate, personalizzate in base all’input.
In altre parole, gli strumenti offerti dalla AI permettono di vivere un’esperienza più interattiva e coinvolgente, trasformando il processo di ricerca in un dialogo costruttivo che va oltre la semplice consultazione di informazioni.
ChatGPT, Gemini, Bing e non solo
ChatGPT è diventata una risorsa ormai familiare, basti pensare alla possibilità di sfruttarne le potenzialità anche utilizzando il proprio smartphone accedendo a WhatsApp, semplicemente inviando un messaggio a un numero specifico salvato in rubrica.
Al chatbot più celebre sviluppato da Open AI, tuttavia, si aggiungono anche altre risorse come Gemini, l’assistente virtuale di Google, ma anche Bing di Microsoft e POE di Quora. Analizzando alcune percentuali svelate dalla ricerca di ExpressVPN, ad esempio, si apprende che ChatGPT è in cima alle preferenze degli utenti (viene utilizzato da 7 persone su 10), apprezzato per il suo formato conversazionale e la capacità di fornire risposte approfondite.
Quali contenuti si cercano con la AI?
Grazie alle applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale è possibile avere accesso a svariati contenuti e informazioni, sempre chiare e anche molto articolate. Molti utenti, infatti, si affidano all’AI per ottenere consigli e raccomandazioni personalizzate, relative a un viaggio, a un prodotto o alla sfera professionale.
Non mancano coloro che puntano a ricevere supporto tecnico o assistenza per risolvere problemi di vario tipo, ottenendo una guida pratica, un tutorial e indicazioni precise relative a ogni passaggio. Dalla sfera culinaria al settore della salute e del benessere, infine, le tematiche coinvolte nelle ricerche eseguite con gli strumenti legati alla AI sono molteplici, compresi i consigli sul fitness e la comprensione e interpretazione dei sintomi.
Ricerche online a prova di privacy
Indagando sulle perplessità relative all’uso dell’Intelligenza Artificiale come motore di ricerca, infine, emerge come per molti utenti sia fondamentale ottenere la massima garanzia possibile sulla tutela dei dati personali.
Dal punto di vista della privacy, infatti, gli strumenti AI stanno guadagnando terreno conquistando una buona fetta di utenti: il 20% degli intervistati più giovani appartenenti alla Gen Z, ad esempio, afferma di preferire ChatGPT e Bard rispetto a Google e ai social media, proprio perché offrono una migliore protezione della privacy. Un’opinione condivisa anche dal 16% dei Millennials, che apprezzano soprattutto l’opportunità di porre domande e ottenere risposte in un ambiente privato e controllato.
Guardando al futuro, tra le priorità degli strumenti di ricerca non dovranno mancare una maggiore attenzione alle esigenze degli utenti, una maggiore precisione accompagnata però da una minore disinformazione, un approccio più umano e soprattutto la possibilità di integrare più piattaforme, rendendo l’esperienza di ricerca ancora più completa e coinvolgente.
L’articolo Come cambia la ricerca online: meglio Google o ChatGPT? sembra essere il primo su Cellulare Magazine.