Nasce a Matera la rete elettrica del futuro. La città dei sassi, simbolo di bellezza rurale e rinascita culturale, è stata scelta da E-Distribuzione per realizzare la nuova smart grid: un progetto da 27 milioni di euro che andrà avanti per 5 anni (2021-2025) e che prevede interventi su 9mila chilometri di linee, 31 impianti primari e 2.412 impianti secondari. A essere coinvolte saranno 129mila famiglie. “Matera non resterà la sola: in Italia abbiamo l’obiettivo di rendere smart il 100% delle infrastrutture di rete. Rappresenta il punto di inizio di un percorso più ampio che interesserà nei prossimi anni tutti i territori in cui operiamo, con livello di innovazione tecnologica unico”, spiega in un colloquio con Wired Vincenzo Ranieri, amministratore delegato di E-Distribuzione.
Il progetto Grid Futurability Matera prevede la messa in atto di alcune delle soluzioni d’avanguardia studiate nei laboratori di Milano e Bari e viene definito “molto impegnativo” dal manager perché va realizzato “limitando al minimo il disagio” a chi vive nella città della Basilicata. “Con il significativo aumento dell’elettrificazione dei consumi e la crescente diffusione degli impianti da fonte rinnovabile, serve una rete capace di adattarsi real time alla modulazione dei carichi e che possa reagire alle sollecitazioni con autodiagnosi rapide. Quello che stiamo realizzando a Matera – dice – è un unicum: sfatiamo il mito per cui in Italia non si fa ricerca e sviluppo, perché nelle infrastrutture energetiche il modello-Italia è solido”.
I tre pilastri del progetto
Nella realizzazione della Grid Futurability, spiega Ranieri, si è cercato di mettere a terra “una rete intelligente che fosse digitalizzata lungo tutta l’infrastruttura, dalla cabina primaria al contatore”. Per stoppare sul nascere i guasti sulla rete – angoscia estiva in tutte le città – E-Distribuzione ha sviluppato un sistema che consente a una infrastruttura “di essere in grado, da sola, di identificare un guasto in un tratto di rete e isolare il problema in meno di un secondo: algoritmi avanzati di autodiagnosi, self-healing e automazione che abbiamo testato in Puglia (nel Puglia Active Network, ndr)”, dice.
“Quel che faremo in più a Matera – racconta Ranieri – è sviluppare il network ‘digital twin’, un’innovazione premiata l’anno scorso tra le nuove tecnologie migliori al mondo in ambito energetico”. Si tratta di una riproduzione in digitale della rete che viene replicata fedelmente in 3D con tutte le sue funzionalità per permettere ai tecnici di prevederne il comportamento. “In previsione di una emergenza, pensiamo a quelle meteo, noi sottoponiamo al gemello digitale tutte le sollecitazioni che potrebbero verificarsi nel mondo reale e vediamo come reagisce la rete in 3D per essere in grado predittivamente di organizzare le forze in campo e risolvere tempestivamente eventuali problemi”, sottolinea Ranieri.
Terzo pilastro del Grid Futurability Matera sarà la sensorizzazione di tutta la rete di bassa tensione: “Le nostre cassette stradali si trasformeranno in un concentrato di sensori avanzato e capillare”. Degli smart-street box che diventeranno anche delle piccole opere d’arte, con il coinvolgimento di artisti del territorio per i quali è stato aperto un contest per ridisegnare le cassette e renderle ecosostenibili e integrate con il territorio.
Che impatto per i cittadini?
Che impatto potrà avere una rete intelligente sulla vita dei cittadini? “Nella rivoluzione energetica in corso, che prevede una significativa elettrificazione dei consumi, i cittadini dovranno avere un ruolo attivo il che vuol dire acquisire maggior consapevolezza della propria identità energetica”, ragiona Ranieri. Insomma, bisogna imparare a conoscere se stessi per poter contribuire a una gestione migliore delle risorse energetiche disponibili. Per farlo E-Distribuzione ha iniziato l’installazione dei contatori digitali di nuova generazione in tutta Italia, che permettono il controllo dei consumi al quarto d’ora e che consentono il dialogo con gli strumenti di domotica in casa.
“Abbiamo voluto aumentare il livello di dettaglio delle informazioni fornite ai clienti e abbiamo attivato un protocollo aperto di comunicazione, Chain 2 – spiega Ranieri –. Il contatore non si limita a informarti quando i consumi sono vicini al limite, ma si interfaccia con i dispositivi di domotica che, con comandi preimpostati, possono staccare autonomamente uno degli elettrodomestici in uso”. Per esempio: se lavastoviglie, forno e phon sono accesi contemporaneamente il sistema elettrico, vicino al limite, prima di far saltare la corrente potrebbe mandare un segnale per chiedere all’utente di spegnere uno dei dispositivi. Ma se un comando è stato già fissato e gli elettrodomestici sono dotati di apposito sensore lo switch-off può diventare automatico.
La call per aprire gli smart lab alle startup
La digitalizzazione, evidenzia Ranieri, “stimola la costituzione di un indotto imprenditoriale” e anche per questo si è scelto di partire da Matera per lanciare in Italia la smart grid del futuro. “Serve ridurre il gap Nord-Sud sulle infrastrutture perché gli investitori stranieri decidono di localizzare i siti produttivi dove possono contare su infrastrutture solide e poter dare a una città meridionale come Matera una rete all’avanguardia ci ha stimolato molto”, aggiunge l’ad.
Ora, spiega, “l’obiettivo è correre più velocemente: abbiamo deciso di far evolvere i nostri laboratori di Milano e Bari aprendoli a tutti i produttori di tecnologie legate all’elettricità che vogliono testare il comportamento dei loro prototipi digitali sulle infrastrutture reali e fare simulazioni sul campo”.
Gli smart lab, aggiunge Ranieri, “lavoreranno a rete con Barcellona e Malaga, insieme ai centri in Israele e Brasile” in modo da ampliare la capacità di azione e avere fin da subito la possibilità di guardare come funzionano le innovazioni su scala internazionale. Per le startup dell’elettricità è un’occasione: “Abbiamo lanciato una call to action e auspichiamo che non perdano l’opportunità, perché possiamo supportarle nel percorso di crescita mettendo disposizione le nostre tecnologie e il know-how dei nostri laboratori – chiosa Ranieri -. Avere una rete inclusiva e aperta vuol dire proprio questo”.
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E-Distribuzione avvia un progetto da 27 milioni di euro, primo passo per digitalizzare tutta la rete italiana. Il programma è aperto alle startup
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