Pagare con la voce. VoiceMe, la soluzione pensata da FoolFarm, azienda italiana creata da Andrea Cinelli (imprenditore toscano storico, attivo fin dall’alba dell’internet italiana) va a toccare un tema che sta diventando ogni giorno più importante: l’autenticazione sicura senza password.
Sono sempre più numerose le iniziative che cercano di trovare nuovi modi per rendere sicure le transazioni online, l’accesso ai dati, i pagamenti. La vecchia password, poi accoppiata con meccanismi di autenticazione a due fattori (un sms o un codice casuale), le prime forme di biometria (impronta del dito, riconoscimento del volto) sono tutte soluzioni in alcuni casi complesse, in altre troppo complicate. Le informazioni sensibili, per esempio quelle personali a cui accedere con il sistema pubblico di identità digitale (Spid), non possono essere cambiate se vengono compromesse: per questo richiedono una protezione eccezionale. E lo stesso vale per molte attività economiche online.
Ci sono varie startup che provano a costruire soluzioni in questo senso, e lo stesso stanno facendo i big come Apple, Microsoft, Google e Cisco, per esempio, impegnate nella creazione di meccanismi di autenticazione privi di password.
Andrea Cinelli (foto FoolFarm)
L’Ai riconosce la voce
Andrea Cinelli, dopo aver venduto la sua precedente creatura Inventia, società specializzata nel riconoscimento biometrico, ha fondato un anno e mezzo fa FoolFarm, uno startup studio: un’azienda che si occupa di creare nuove imprese innovative con il modello del “venture builder”. “Il nostro metodo – dice a Wired – si chiama “be fool” e permette con tempistiche e metodologie specifiche di arrivare a creare un’azienda innovativa partendo da zero e con tempi certi da tre a cinque volte più rapidi della media“.
Al centro del lavoro che sta facendo Cinelli con il suo gruppo in questo periodo c’è VoiceMe, tecnologia sviluppata internamente e di cui detiene la proprietà intellettuale. Il metodo consente di fare autenticazione rapida, pagamenti vocali e firma elettronica. Si bassa sul riconoscimento della voce “filtrato” dall’intelligenza artificiale che aggiunge dimensioni alla semplice forma dell’onda sonora.
“Siamo in grado di riconoscere – dice Cinelli – la frequenza vocale, l’emozione, le sottofrequenze che rendono particolare una voce. Almeno cinque fattori: genere, emozione, il modo in cui si pronuncia, la frequenza vocale vera e propria e il campionamento. Risolviamo il problema del rumore di fondo dal punto di vista dell’acustica grazie all’intelligenza artificiale che scompone e isola i singoli fattori, aggiungendo anche altri elementi biometrici sino a che non si raggiunge il livello di compliance previsto dalla legge“.
Pagamenti digitali VoiceMe
Un vocale di Whatsapp per i pagamenti
In un mondo digitale in cui la sicurezza online viene rimessa quotidianamente in discussione, il punto centrale non è tanto in quale modo ci si identifica, ma come questo modo viene utilizzato. “Utilizziamo una tecnologia blockchain che fa da base per l’informazione biometrica crittata, trasformata e scomposta in una chiave pubblica e privata. Il token rimane dentro il telefono, mentre viene comunicato quel che è necessario in modo sicuro“, dice il fondatore.
Il meccanismo di VoiceMe, dopo il riconoscimento iniziale, è basato su livelli molteplici di informazione. Cinelli spiega che VoiceMe usa tredici fattori diversi per costruire il profilo: “Sono molti dati, dal punto di vista della privacy deve essere garantita la sicurezza ma anche il controllo“. Grazie alla blockchain le persone possono controllare e verificare come vengono usati i loro dati.
La tecnologia di VoiceMe non è destinata però a diventare un prodotto commerciale che andrà a competere con i servizi di banche, enti pubblici e altre aziende. Nell’idea di Cinelli c’è l’intenzione di diventare una piattaforma che eroga il servizio di autenticazione offrendolo a terzi con degli strumenti di sviluppo e integrazione nei propri software. “Se una banca lo adopera – dice Cinelli – noi siamo solo il fornitore dello strumento, mentre il dato e la sua titolarità rimane legata a chi lo usa e alla banca, in questo caso“.
Se la piattaforma che Cinelli sta costruendo funzionerà, le possibilità sono enormi: “Immagino un mondo in cui sia possibile usare un vocale di Whatsapp per pagare“. Nell’idea di Cinelli una persona potrà alzare il telefono e inviare un vocale dicendo: “Manda 100 euro a Mario“. L’intelligenza artificiale autenticherà la persona, capirà chi è, cosa dice, chiederà conferma e spedirà i soldi. Tutto senza muovere un dito e in modo sicuro.
FoolFarm, che è riconosciuta come startup innovativa, ha anche altre attività in cantiere, sia interne che per conto terzi. Ma la scommessa principale, in questo momento, è VoiceMe: “È il momento giusto per una tecnologia come questa – dice Cinelli – perché semplifica e rende al tempo stesso più sicuro un problema che tutti abbiamo: dimostrare online che siamo veramente noi“.
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L’italiana VoiceMe sta costruendo la tecnologia che permetterà di essere riconosciuti attraverso la voce per effettuare pagamenti o firme digitali
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