OpenAI sta valutando la possibilità di adottare un modello pubblicitario per ChatGPT, come confermato dalla Chief Financial Officer Sarah Friar durante un’intervista con il Financial Times. Tuttavia, le affermazioni della Friar sono state sfumate in una dichiarazione successiva, in cui ha chiarito che, sebbene l’azienda sia aperta a esplorare nuove fonti di reddito, non ci sono al momento piani operativi per inserire la pubblicità. Questa prudenza suggerisce che qualsiasi decisione in merito verrà presa con attenzione e ponderazione, tenendo presente le potenziali implicazioni per l’utente e l’integrità del servizio.
È evidente che la considerazione di modelli pubblicitari sia ancora nelle fasi preliminari e debba essere approfondita. Alla base della possibilità che ChatGPT inserisca messaggi pubblicitari c’è sia il tentativo di diversificare le fonti di guadagno, sia la necessità di aumentare la propria capacità finanziaria, soprattutto alla luce delle recenti assunzioni di esperti nel campo della monetizzazione e del marketing.
Certo, le strategie finanziarie della piattaforma sono nel mirino degli oservatori e sotto state messe pressione dalla causa intentata da Elon Musk, con riguardo alla possibilità che ChatGPT si trasformi da ente no-profit a società con fini di lucro.
La strategia di monetizzazione di OpenAI
OpenAI ha intrapreso un approccio strategico per diversificare le proprie fonti di reddito, specialmente dopo aver chiuso un finanziamento da 6 miliardi di dollari che ha portato la valutazione dell’azienda a 150 miliardi.
Nonostante le perdite ammontino a 2,3 miliardi, il CEO Sam Altman e il suo team hanno più volte dichiarato proiezioni di ricavi ambiziose, e prevedono di incassare 11,6 miliardi entro il 2025. La recente assunzione di esperti di monetizzazione, come Shivakumar Venkataraman e Kevin Weil, indica un chiaro intento di rafforzare e sviluppare strategie efficaci per incrementare le entrate.
Il lancio di ChatGPT Search ha rappresentato un primo passo nella direzione della monetizzazione.
Rischi e sfide per ChatGPT
L’introduzione di modelli pubblicitari in ChatGPT comporta rischi significativi che l’azienda deve valutare con attenzione. In primo luogo, c’è il rischio di compromettere l’esperienza utente. La presenza di annunci potrebbe alterare la naturale interazione degli utenti con il servizio, generando insoddisfazione. Si tratta di un particolare non da poco per un settore così competitivo come quello degli assistenti AI, dove spiccano nomi come Anthropic e Google Gemini, entrambi in continua evoluzione per migliorare i loro prodotti.
Inoltre, c’è il rischio di minare la reputazione di OpenAI. L’aggiunta di pubblicità potrebbe essere percepita come una mossa orientata esclusivamente al profitto.
L’inserimento di pubblicità deve essere giustificato da un modello economico solido. OpenAI deve considerare attentamente come implementare questo sistema pubblicitario per assicurarsi che sia vantaggioso senza penalizzare il servizio offerto. La mediazione tra la necessità di generare entrate e il mantenimento di un servizio di alta qualità è, senza dubbio, una delle sfide più impegnative che l’azienda dovrà affrontare nel prossimo futuro.
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