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(Foto: Rich/Ipa)

Risalire agli elementi indicativi della capacità contributiva, in una parola il reddito, a partire da consumi, investimenti, risparmio e spese per trasferimenti: sono le quattro tipologie di “contenuto induttivo”, ossia i parametri che il ministero delle Finanze (Mef) potrà considerare per costruire il redditometro, il parametro che servirà all’amministrazione fiscale per indirizzare i propri accertamenti. Bloccato nel 2018 dal governo Conte 1 per aggiornare i parametri in accordo con le parti interessate fra cui l’Istat, ora ritorna con il governo Draghi: il Mef ha pubblicato nella sezione consultazioni il decreto per ricevere il parere delle associazioni di consumatori più rappresentative, fino al 15 luglio.

Il redditometro è uno strumento di accertamento sintetico del reddito che consente di evidenziare gli scostamenti più evidenti tra il reddito dichiarato e la capacità di spesa dimostrata dai contribuenti, per individuare le posizioni a maggior rischio di evasione. L’accertamento si attiva quando il reddito dichiarato e quello ricostruito si discostano per oltre il 20%. A quel punto starà al contribuente dimostrare di aver utilizzato risparmi messi da parte nei precedenti anni e che il livello di spesa è compatibile con le risorse economiche. Già previsto dall’originario articolo 38 del 1973, il nuovo redditometro metterà sotto la lente i redditi degli italiani a partire dall’anno d’imposta 2016.

La spesa ricostruita sarà valutata all’interno di 55 tipologie di famiglie, determinate in base a 11 nuclei per caratteristiche anagrafiche e cinque geografiche per macro regioni italiane. La categoria degli investimenti riguarda componenti mobiliari e immobiliari (tipicamente il mutuo per la casa), mentre quella dei consumi è molto ampia e include dai generi alimentari all’abbigliamento, dagli elettrodomestici all’istruzione. La cifra spesa sarà valutata anno per anno in relazione al reddito dichiarato e per accertare eventuali evasioni il redditometro potrebbe così fare il paio con un altro “termometro” contributivo, la superanagrafe dei conti correnti basata su cinque dati: saldo a inizio e a fine anno, dato complessivo sui movimenti in entrata e in uscita, giacenza media.

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Aperte le consultazioni fino al 15 luglio per determinare il funzionamento dell’indicatore: le spese ricostruite verranno messe a confronto con il reddito dichiarato per scovare gli evasori
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