(foto: Matteo De Fina, Courtesy Fondazione Cini)
Nel 2021 cade il 35ennale della scomparsa dello scrittore Jorge Luis Borges ma anche il decennale della nascita del Labirinto Borges, che si trova a Venezia, sull’Isola di San Giorgio. La sensazione è che il nuovo corso del turismo in città – meno folla, più lentezza – si traduca anche nella possibilità di scendere più nel dettaglio della serenissima proposta culturale e paesaggistica, e consenta quindi la scoperta di luoghi più riservati e in alcuni casi anche inediti.
Proprio come il Labirinto Borges, che apre per la prima volta alle visite venerdì 11 giugno (bisogna prenotarsi online per accedere). In precedenza non era possibile percorrere i sentieri di questo luogo iconico composto da 3200 piante di bosso, progettato secondo la visione di Randoll Coate (che aveva conosciuto personalmente lo scrittore in Argentina) e sorto anche per volere della vedova di Borges, María Kodama, per celebrare la passione del marito per la città lagunare. E se Borges è stato faro e riferimento di un genere letterario, anche Coate (che nasceva come diplomatico) è stato un innovatore nella progettazione dei labirinti, con un approccio simbolico, giocoso e sorprendente fatto su misura per committenti pubblici e privati.
Il giardino-labirinto è un invito a nozze per gli appassionati dello scrittore argentino (il percorso stesso è ispirato al racconto Il giardino dei sentieri che si biforcano e non mancano i rimandi) ma non solo per loro: aggirarsi, perdersi e ritrovarsi nel labirinto è un sogno comune, che affonda le sue ispirazioni in un immaginario arcaico, mitologico ma sempre fervido e seminale.
La passeggiata open air di un chilometro (ma sarà possibile guardare anche dall’alto) avrà anche un sottofondo sonoro, la suite dal titolo Walking The Labyrinth, che risuonerà nelle audio guide multilingue dei visitatori, grazie all’esecuzione dell’Orchestra del Teatro La Fenice. Autore della composizione, il compositore Antonio Fresa, che aveva già composto una colonna sonora esperienziale per le Vatican Chapels (le cappelle, progettate da architetti internazionali e mostrate per la prima volta nell’ambito della Biennale di architettura 2018, sono nel bosco dell’Isola in cui la Fondazione Giorgio Cini ha la sua sede, le sue esposizioni (labirinto compreso) e biblioteche di grande pregio).
La nuova composizione, “Walking the Labyrinth”, come spiegato dallo stesso compositore “è una suite in quattro movimenti che racconta la metafora dell’esistenza che scorre al contrario, vissuta attraverso l’evaporazione, la solidità, il caos e l’origine della vita”. Ritrovare la sensazione, in musica del labirinto, sarà possibile anche dopo la visita: la colonna sonora di Fresa infatti è anche disponibile in formato cd, oggetto per cultori, considerati i tempi, ma ancora perfettamente utile al suo scopo.
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Sull’Isola di San Giorgio, spalanca le porte al pubblico il sito che nasce per ricordare lo scrittore argentino Jorge Luis Borges e il suo amore per Venezia. Un’esperienza multisensoriale, anche grazie alla composizione musicale originale “Walking the Labyrinth”
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